EVITARE LA SCISSIONE, RILANCIARE IL PD
“Sono state giornate furibonde, senza atti d’amore, senza calma di vento. Solo passaggi e passaggi, passaggi di tempo.”
I versi di una bellissima canzone scritta da Ivano Fossati e Fabrizio De André, rappresentano con nettezza le settimane che, dalla sconfitta referendaria del 4 Dicembre, ci hanno accompagnato fino alla direzione di lunedì 13 Febbraio.
La rappresentazione del Pd come partito diviso, attraversato da rancori e livori a volte umani prima ancora che politici, ha segnato in maniera profonda il senso di appartenenza di un’intera comunità, che nei nostri territori, pur avvertendo i segni del passare del tempo, rimane una straordinaria esperienza di militanza e impegno civile.
Dopo mesi di polemiche e lotte furibonde, abbiamo oggi di fronte a noi due strade, prima dell’assemblea di domenica 19: continuare a dare fiato alle tifoserie contrapposte, chiamare alla lotta e alla resa dei conti, oppure utilizzare ogni singolo minuto che ci separa dalla decisione finale per ricucire, rinsaldare, costruire l’unità del Partito Democratico.
Laddove il Pd ha saputo coniugare un sano e a volte aspro confronto con la capacità di ritrovarsi per poi remare in un’unica direzione, gli appuntamenti elettorali del 2016 ci hanno premiato, confermando come l’unità del Partito sia condizione indispensabile, certo non sufficiente, per vincere le sfide che ci si parano davanti.
Ogni dirigente, a qualsiasi livello, usi queste giornate per salvaguardare il futuro del nostro Partito, unica risposta possibile all’avanzata delle forze populiste e conservatrici che anche nel nostro Paese affilano le armi; ciascun rappresentante del Pd, a partire da chi riveste le maggiori responsabilità, metta in campo ogni proposta utile per fare in modo che si possa celebrare un congresso vero, in cui eleggere una leadership dietro cui ritrovare subito dopo l’intera comunità democratica ma in cui poter discutere, in cui andare a fondo dei problemi, valorizzando quanto di buono fatto e modificando quanto necessario per interpretare al meglio le istanze di cambiamento presenti nella nostra società.
Si ridefiniscano le regole del nostro stare insieme, si ritrovi quel senso perduto di lealtà, solidarietà e sostegno reciproco, si abbia l’opportunità di uscire dal congresso con un profilo politico chiaro, discusso, condiviso dai nostri iscritti, costruendo una visione di società immediatamente riconoscibile: nel tempo delle sempre crescenti diseguaglianze, delle nuove povertà, dei nuovi bisogni, occorre poter discutere in maniera libera e franca su come il Pd possa svolgere al meglio il ruolo di motore del cambiamento democratico.
Nessuno si senta escluso dal peso della responsabilità di una scissione che segnerebbe profondamente il cammino del Partito, nessuno pensi di potersi scrollare le spalle di fronte a migliaia di iscritti, militanti ed elettori che assistono attoniti al dibattito di queste ore.
In una delle sue poesie più belle, Pablo Neruda terminava i suoi versi scrivendo: “Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità”: si usino pazienza, coraggio e determinazione per permettere al nostro popolo di partecipare ad un grande e felice momento di rilancio della vita del nostro Partito, e non di assistere sgomenti al funerale di un sogno che, dieci anni fa, abbiamo costruito con passione e voglia di cambiare in meglio il nostro paese.
Francesco Critelli
Segretario PD Bologna